Quante volte ti è capitato? Arriva la bolletta della luce o del gas. E c’è qualcosa che non va. I dati personali non sono corretti. Oppure l’offerta non è quella che hai scelto. O magari l’importo finale è più alto del previsto. E sai benissimo che questa brutta sorpresa può costarti molto in termini di tempo e denaro. Non disperare, non tutto è perduto. In questo articolo ti diremo cosa fare in caso di bolletta alta o sbagliata.
Perché la bolletta è troppo alta
Iniziamo da una fattura troppo costosa. La prima domanda è sempre la stessa. Com’è possibile aver speso così tanto? Ci sono diversi motivi.
L’offerta non è adeguata alle nostre esigenze. Per esempio abbiamo scelto una tariffa biorafia, ma abbiamo abitudini di consumo monorarie. In questo caso è sufficiente modificare l’offerta. Ti basterà accedere all’area clienti o chiamare il numero verde dell’azienda.
Il prezzo dell’energia è cambiato. È una correzione di mercato del prezzo della materia prima. Per verificare la correttezza del prezzo nella bolletta, dovrai ricalcolare l’importo dovuto. Nel caso in cui dovessi continuare a notare una discrepanza, segnala il problema al gestore.
La casa ha una bassa efficienza energetica. Dunque bisogna trovare delle soluzioni di risparmio energetico. Ad esempio cambiare gli infissi o effettuare una copertura dell’appartamento.
Non hai comunicato l’autolettura. Spesso è la causa principale. L’autolettura è quel controllo periodico del contatore gas o luce che permette all’utente di monitorare i suoi consumi. Molte volte i fornitori di energia non sono in grado di ricevere dati aggiornati. Per questo motivo, effettuano una stima dei consumi. Ed è proprio su questa stima che emettono le loro bollette.
Come effettuare l’autolettura
Apriamo una parentesi per parlare dell’autolettura. Leggere il contatore ci dà informazioni su quanta energia consumiamo e in quali fasce orarie. Questo significa essere più consapevoli del proprio consumo. Da anni, il contatore meccanico è stato progressivamente sostituito dal contatore elettronico. Questo trasmette direttamente i dati relativi al consumo alla centrale di fornitura. Senza bisogno di un operatore che svolga la lettura. Inoltre il sistema di telegestione permette di effettuare molte operazioni da remoto. Per fare l’autolettura, ti basterà leggere il display. Fai attenzione al simbolo L1 che indica il corretto funzionamento dell’apparecchio. Premi il pulsante generale e i dati compariranno sul display uno dopo l’altro.
- Numero cliente. Identifica il contratto di fornitura.
- Tariffa applicata in base alla tariffa contrattuale. T1 è il contratto a tariffa fissa. T2 e T3, invece, nelle ore suddivise a maggior e minor costo definiscono un contratto biorario.
- Fascia oraria in atto al momento della lettura indicata con le sigle F1, F2, F3.
- Potenza istantanea assorbita in kW: indica il valore massimo dell’assorbimento in kW. È un’informazione utile per controllare quanta energia in termini di potenza consumano i nostri dispositivi elettrici e gli elettrodomestici. Spegnendoli tutti e accendendone uno solo per volta, possiamo scoprire quanto ciascuno assorba. Questo dato, infatti, indipendentemente dalla fascia oraria, viene aggiornato ogni due minuti.
- Consumo di energia attiva riguardante il periodo di fatturazione in corso. È espresso in kWh e indicato con A1, A2, A3, rispettivamente alle fasce orarie F1, F2 e F3.
- Potenza massima assorbita P1, P2 e P3 rispettivamente nelle fasce orarie F1, F2 e F3.
- Consumo di energia A1, A2, A3 e potenza massima assorbita P1, P2, P3, sempre ripartiti per fasce orarie, relativi al periodo di fatturazione precedente.
- Data e ora del momento della visualizzazione.
L’autolettura ti permette di comunicare il consumo reale al fornitore di energia. Andrebbe inviata periodicamente, a ridosso dell’invio della bolletta. In questo modo si eviteranno brutte sorprese in fattura.
Contatta il fornitore
Hai ricevuto una bolletta alta o sbagliata. Il primo passo da fare è contattare il fornitore. Potrai segnalare e correggere gli errori di fatturazione. Tipo nome, indirizzo, ecc. L’indirizzo corretto è importante per la ricezione delle bollette, nel caso di mancato addebito sul conto. Se non hai ricevuto la bolletta relativa ad un periodo di fornitura, dovrai al più presto contattare il gestore del servizio. Questa segnalazione ti consentirà di evitare le sanzioni per il mancato pagamento.
Altro esempio. Se continui a ricevere bollette a tuo nome anche se hai effettuato una voltura dell’utenza, devi rivolgiti al Servizio Clienti. Così potrai verificare che il nuovo intestatario abbia effettuato la richiesta di voltura.
Nel caso di importi più alti del previsto, il Servizio Clienti ti darà spiegazioni. Analizzerete insieme le varie voci in fattura. E ti illustreranno qual è la soluzione più adatta. In questo modo, non perderai tempo ad effettuare un reclamo inutile. E soprattutto potrai concordare con l’azienda un modo per adeguare la tua offerta. Il tutto in tempi rapidi. Non finisce qui. Perché spesso l’azienda ti consente di inviare i dati di autolettura direttamente. Insomma, problema risolto.
Chiedi la rettifica della bolletta alta o sbagliata
Che fare se il problema persiste? Hai controllato sul contatore. E c’è una bella differenza da quanto scritto in bolletta. Quando la lettura reale è minore di quella stimata, puoi chiedere la rettifica. Se leggi sul tuo contatore un importo più basso di quello scritto in fattura, non perdere tempo. Devi contattare subito il tuo fornitore di energia o gas e far presente la cosa. Puoi utilizzare l’area clienti nel sito dell’azienda fornitrice o usare il numero verde. A questo punto, segui passo passo la procedura di rettifica che ti verrà illustrata.
Come chiedere la rettifica della bolletta alta o sbagliata
Il modo più sicuro per fare reclamo e chiedere la rettifica è quello di inviare una lettera raccomandata. In alternativa puoi inviare una comunicazione tramite PEC. In entrambi i casi ricordati di allegare:
- tutti i tuoi dati. Tra cui nome e cognome dell’intestatario della bolletta, codice utente,
- l’importo preciso non corretto;
- un prospetto con i tuoi consumi degli ultimi mesi;
- un’autolettura;
- la copia della bolletta contestata;
- eventuale copia della ricevuta di pagamento (se già pagata);
- una copia del documento di identità.
Nella raccomandata inserisci il nome e cognome dell’intestatario, assieme al codice utente. Tuttavia spesso c’è un modo più veloce della raccomandata. In genere ogni azienda ha una sezione nell’area clienti dedicata alle rettifiche. Troverai ogni indicazione su cosa fare per poter segnalare l’errore in fattura. Potresti trovare dei consigli anche nelle FAQs del sito della compagnia energetica. Per esempio, Enel ha una pagina di supporto completa e semplicissima da consultare. Ricorda che la rettifica della bolletta alta o sbagliata è un diritto. È infatti prevista dal Codice di condotta commerciale per la vendita di energia elettrica e di gas naturale. Tale Codice viene approvato dall’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Puoi consultare il documento completo qui.
Risposta del fornitore e indennizzo
Hai inviato correttamente l’istanza di indennizzo. E adesso? Il fornitore esaminerà la tua richiesta e ti darà risposta. Se riconosce l’errore che hai segnalato, dovrà rimborsarti. L’indennizzo può avvenire in diversi modi. Anche il suo ammontare può variare. Dipende dal tipo di fattura. Dipende dal pagamento o meno di questa. E infine dai tempi di risposta del fornitore. Vediamo in dettaglio:
- Bolletta già pagata. Se chiedi la rettifica di una bolletta già pagata, il fornitore ti rimborserà entro 60 giorni dalla richiesta di rettifica. Se invece la bolletta è quadrimestrale, i tempi di rimborso arrivano a 90 giorni.
- Accredito in bolletta. Puoi scegliere di accreditare la somma non dovuta nella prossima bolletta. Oppure puoi richiedere il rimborso tramite bonifico o assegno.
- Tempi di risposta. Fai attenzione ai tempi di risposta del fornitore. La legge è molto chiara su questo. L’azienda fornitrice è tenuta al rispetto dei tempi di risposta. Altrimenti, hai diritto a un ulteriore indennizzo. Se la risposta arriva entro il doppio del tempo massimo, cioè 120 giorni, hai diritto a 20 euro. Oltre questo periodo, l’indennizzo sale a 40 euro. Se la risposta arriva dopo il triplo del tempo massimo, hai diritto a 60 euro.
- Tempi di indennizzo. Anche in questo caso, sono tempi certi. Infatti il cliente deve ricevere l’indennizzo entro 8 mesi dalla presentazione dell’istanza.
Cosa fare se il reclamo non viene accettato
Hai inviato il reclamo e la richiesta di rettifica. Tuttavia il fornitore non ha accettato la tua istanza. La bolletta alta o sbagliata non viene modificata. Se sei sicuro di aver ragione, puoi ancora fare qualcosa. Puoi contattare lo Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente di ARERA. Si tratta di un servizio gratuito gestito dall’Autorità per far valere i diritti dei consumatori in settori quali energia, gas e acqua. Puoi segnalare il tuo problema online o tramite il numero verde al 800.166.654. Un esperto sarà lieto di aiutarti. Ti ricordiamo che lo Sportello offre anche un servizio di conciliazione. Quest’ultimo aiuta le parti (cliente e fornitore) a trovare un accordo senza ricorrere alle vie giudiziarie.
Bolletta alta o sbagliata? Cambia fornitore
Una bolletta troppo alta è un problema. Ma quando il problema si ripete nel tempo, il motivo è solo uno. La nostra offerta non è conveniente. Pensavamo che lo fosse, ma ora sappiamo che non è così. A questo punto, conviene cambiare offerta o fornitore. È molto più semplice di quanto si creda. Basta conoscere bene i propri consumi e le proprie abitudini. Ed è qui che ci viene in aiuto la vecchia bolletta. Analizzarla significa già iniziare a risparmiare. Per sapere come leggere al meglio la propria bolletta, ti consigliamo la nostra guida. Ora sappiamo di cosa abbiamo bisogno. E possiamo orientarci nel panorama delle varie offerte con più sicurezza. Ecco alcune delle nostre offerte preferite del momento:
Cambia fornitore. La bolletta alta o sbagliata diventerà solo un ricordo.
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